Intervista a Marina Rigotti
E’ una giovane promessa del tamburello femminile italiano. Stiamo parlando di Marina Rigotti del Tuenno. Abbiamo fatto alcune considerazioni con lei cercando di capire come è nata la sua passione per il tamburello e cosa questo sport rappresenta per lei.
Cos’e il tamburello per te e come nasce la tua passione per questo sport?
Il tamburello per me è uno svago o meglio, un mondo, dove posso essere me stessa, senza paura di esser giudicata, dove sono libera di divertirmi, di essere più coraggiosa e di dare il massimo; un mondo in cui la fatica non manca, ma viene ripagata da bellissime emozioni che si provano durante la partita, l’adrenalina, l’agitazione(moltissima), sentirsi unite in una squadra che abbia vinto o no, arrivare alla fine di tutto soddisfatta di avercela messa tutta ed aver dimostrato a tutti che valgo qualcosa. Per me il tamburello è anche un modo per incontrare persone fantastiche, scambiarci delle idee, dei consigli, scherzare insieme, per poi finire nel conoscerci benissimo e fidarci l’una dell’altra. Devo ammettere che non è da molto tempo che pratico questo sport. E’ nato tutto grazie a Sergio marito di mia sorella e giocatore in serie B. Andando a vedere a qualche sua partita mi ha fatto conoscere il tamburello, facendo crescere in me questa forte passione.
Quest’ anno è arrivato anche il debutto in B. Che emozioni hai provato?
E’stata un’emozione bellissima. Mi son trovata veramente bene con la squadra. E’ stata una partenza in salita, data dal fatto che era il primo anno che giocavo con la federale, ma mi sono divertita molto e son stata abbastanza contenta dei risultati ottenuti. Tutto ciò è stato merito del mio allenatore Maurizio Menapace, il quale ha creduto in me più di chiunque altro, spingendomi a dare sempre il massimo. Ringrazio anche i miei genitori che mi hanno sempre incoraggiata nel non mollare mai davanti alle difficoltà.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Non ho un desiderio preciso per il futuro. Vivo il momento al meglio e vedrò con il tempo quale sarà il mio destino. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (Eleanor Roosevelt); ed il mio sogno è di arrivare ad un punto della vita da giocatrice, nel quale sarò orgogliosa di ciò che ho raggiunto.
Chi è la tua giocatrice preferita in serie A?
Non ho una giocatrice serie A preferita. Ho invece una grande stima di una forte giocatrice di serie B del Ceresara, Annalisa Emiliani, una mia cara amica alla quale son molto legata nonostante la distanza. La nostra amicizia è nata sui campi di tamburello e continua ad esserci. Spero un giorno di poter giocare con lei e condividere assieme le emozioni che si possono provare con questo sport.